Article – Strade del vino – La magia dei vigneti di Creta (Italian)
Source: Punto Grecia
L’isola
Creta è l’isola più grande della Grecia e la quinta più grande del Mediterraneo; ogni anno diventa polo di attrazione per milioni di turisti, che arrivano qui per godere della sua bellezza, dell’ospitalità dei suoi abitanti, del bel tempo e del mare limpido. A Creta dal 3000 a.C. circa. al 1400 a.C fiorì una delle prime civiltà d’Europa. Un secolo fa, gli scavi di Arthur Evans riportarono alla luce la meraviglia della civiltà minoica e il monumento architettonico più antico d’Europa, il palazzo di Cnosso. Da allora e fino ad oggi, Creta è stata il « pomo della discordia» per tutti gli imperi europei, ma anche per le più moderne superpotenze che tentarono di conquistarla: romani, veneziani, turchi e tedeschi furono solo alcune di esse.
Creta ospita il vigneto più storico d’Europa, se non del mondo intero
La vite è coltivata sistematicamente a Creta da circa 4.000 anni; la sua presenza e la sua partecipazione attiva alla vita produttiva e sociale dell’isola è stata continua dai primi anni minoici fino ad oggi.
Non è un caso che nella zona di Vathìpetros sia stato scoperto il torchio per uva più antico, vecchio di oltre 3.500 anni. Da Omero sappiamo che i vini cretesi erano famosi in tutto il mondo allora conosciuto. Oltre al torchio per vino vecchio di 3.500 anni, imponenti anfore, enormi magazzini sotterranei, raffigurazioni rilevanti in tutti i palazzi minoici, ma anche innumerevoli registrazioni di grandi quantità di vino negli archivi minoici segnalano non solo il ruolo centrale svolto dal vino nella vita dell’isola, ma anche l’alto livello di conoscenza dei minoici a riguardo.
Creta ospita uno dei vigneti più grandi della Grecia in termini di superficie e produzione. Il vigneto cretese è il più storico e diacronico di tutta l’Europa, se non del mondo intero. Gli scavi archeologici e le ricerche storico-archivistiche hanno dimostrato che dall’epoca minoica fino ad oggi, la vigna di Creta è esistita continuamente ed ininterrottamente ed è sempre stata in produzione. È quindi naturale che la vite e il vino siano indissolubilmente legati alla vita quotidiana degli abitanti di Creta e a molteplici aspetti della loro vita pubblica e privata.
Il vino cretese però non resta strettamente sull’isola e viaggia… I minoici, con le loro navi cariche dei prodotti della terra cretese, girano per tutto il Mediterraneo, raggiungendo la corte dell’uomo più potente del mondo antico, il faraone egiziano: negli affreschi egiziani vediamo i cretesi arrivare con le loro navi nei porti egiziani. Tra i beni si distinguono anche le anfore, probabilmente piene di vino cretese. Nel relitto di una di queste navi, scoperto dagli archeologi al largo delle coste della Turchia, è stata ritrovata un’anfora del genere, ancora sigillata e piena di vino, di oltre 3.000 anni.
L’Impero Romano conquista Creta e il vino cretese conquista Roma…
Quando Creta divenne una provincia dell’Impero Romano, i romani si resero conto che il loro fabbisogno di vino, che amavano particolarmente, era così grande da non essere coperto dai vitigni della penisola italiana. Si rivolgono dunque a Creta e alle sue pianure e colline che si trasformano gradualmente in enormi vigneti, mentre i viticoltori cretesi migliorano sempre più i metodi di vinificazione e producono ottimi vini dolci, che, attraverso Roma, conquistano tutto il mondo allora conosciuto . Molti scrittori greci e latini dell’epoca elogiano il vino cretese, ritenuto dotato di proprietà medicinali. Le numerose anfore cretesi rinvenute sono testimoni indiscutibili di questo antico successo commerciale. Uno di essi, infatti, rinvenuto a Pompei, porta ancora sulla bocca la scritta in latino “CRET EXC” che, secondo gli esperti, significa “Ottimo vino cretese”.
L’era post-cristiana
La tradizione cristiana comincia lentamente ad imporsi nel mondo e la stella dell’Impero Romano pagano, comincia a tramontare. La Grecia, ma anche quasi tutto il mondo mediterraneo, viene integrata nell’Impero bizantino e Creta è coinvolta in una serie di guerre e disordini che non favoriscono la coltivazione della vite e la produzione del vino.
Creta fu definitivamente conquistata dai Veneziani nel 1204. Nella Grecia bizantina la produzione e soprattutto l’esportazione del vino subirono un declino. Tuttavia, Creta, sfruttando anche la sicurezza delle reti commerciali offerte dai veneziani, inizia la seconda – e più grande – nella sua lunga storia invasione nei mercati vinicoli europei.
La vinificazione cretese e le esportazioni fiorirono sotto il dominio veneziano. Ogni anno vengono esportate più di 20.000 bottiglie di vino di eccellente qualità. Mezzo secolo dopo, le esportazioni raggiungono i 60.000 barili. Nel 1669 Creta fu conquistata dagli Ottomani. Per i prossimi due secoli il quadro della produzione del vino a Creta non è chiaro, ma il divieto del consumo di alcol da parte dell’Islam non può che avere conseguenze negative.
Il vino cretese nel XX secolo
Creta viene liberata dal giogo ottomano alla fine del XIX secolo. La nuova amministrazione dell’isola, abbastanza progressista e indipendente, promuove con tutte le sue forze la riorganizzazione e la modernizzazione della produzione agricola. Inizia così la rinascita della produzione vinicola. All’esposizione internazionale organizzata a Chania all’inizio del XX secolo per promuovere i nuovi prodotti cretesi sui mercati occidentali, 18 viticoltori vengono premiati per la qualità dei loro vini.
Nel 1913 Creta fu annessa allo stato greco. Tuttavia, la storia travagliata della Grecia nei decenni successivi, con le guerre che si susseguono, non favorisce le esportazioni, fatto che colpisce particolarmente il vino. Nonostante le difficili condizioni, però, la tradizione enologica cretese sopravvive in questi anni difficili attraverso il suo nucleo fondamentale: la famiglia. Ancora oggi molte delle moderne aziende che producono ed esportano questi vini, sempre più conosciuti sui mercati esteri e premiati in concorsi internazionali, provengono da famiglie di proprietari terrieri di grandi e medie dimensioni che hanno mantenuto viva la tradizione e l’amore per il vino.
Oggi
Nella realtà moderna, il vino cretese ha conquistato da anni e continua a conquistare l’attenzione e la preferenza del più vasto pubblico. I vini cretesi sono una preziosa eredità di varietà tradizionali, perfettamente adattate alle condizioni climatiche dell’isola. La moltitudine di varietà locali, la diversità e l’unicità delle varie regioni vinicole, ma anche la grande tradizione dei cretesi nel vino sono le basi per l’attuale qualità del vino cretese e la sua continua tendenza al rialzo.
I vigneti cretesi coprono il 12,8% delle regioni vinicole della Grecia e occupano il 3° posto tra le 9 aree viticole del paese. Le indicazioni geografiche per i vini cretesi sono le seguenti:
Sitia DOP, Malvasia Sitia – Lasithi DOP
DOP Peza – Heraklion
DOP Archanes – Heraklion
Dafnes DOP – Heraklion
Handakas-Candia e Malvasia Handakas-Candia DOP – Heraklion
Tuttavia, questa tradizione non potrebbe dare i suoi frutti senza la conoscenza e la tecnologia. I produttori di vino cretesi hanno preso sul serio i nuovi sviluppi, ma anche le preferenze dei consumatori. A questo ha contribuito molto l’esistenza di una nuova generazione di produttori di vino, enologi, viticoltori, ecc. che cercano di migliorare l’immagine del vino cretese in tutte le sue componenti, con conoscenza, visione e volontà.
L’aumento della qualità del vino greco e il miglioramento della sua immagine e dell’accettazione sia all’interno che all’esterno della Grecia, sono fatti innegabili e si registrano in tutte le regioni viticole e produttrici del paese. A Creta, questo percorso di sviluppo del vino è stato il più sostanziale e impressionante di qualsiasi altra regione del paese e ha portato ad un miglioramento fondamentale della qualità, della proiezione dell’immagine e, in definitiva, dell’accettazione del vino cretese.
Fonte testo e immagini www.winesofcrete.gr
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P.K.